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Giappone Antico: dall’Era Jomon al Periodo Yedo

La civiltà giapponese ebbe vita intorno al X millennio a.C. con il fiorire della cultura Jomon. La popolazione aveva uno stile di vita sedentario: erano per lo più cacciatori ed agricoltori. Di questo periodo sono stati ritrovati moltissimi manufatti di vasellame; probabilmente gli Jomon avevano come caratteristica principale quella di essere abili modellatori di argilla e altrettanto ottimi decoratori.

Il periodo che seguì quello Jomon fu il Periodo Yayoi intorno al 300 a.C.; ci furono moltissime innovazioni tra cui quelle agricole della coltivazione del riso ma anche la produzione di vari oggetti di bronzo e ferro. Secondo i Libri Antichi dell’Oriente, il Giappone in quel periodo veniva già temuto come potente regno militare: era formato da più di 100 tribù ed aveva a suo comando la famosa e leggendaria regina Himiko.
Il periodo che visse tra il III secolo e il VII venne soprannominato Periodo Kofun e aveva come base politica l’area di Yamato: da qui nacque la dinastia degli Imperatori nipponici.

La corte di Yamato fu molto importante per la crescita politica e culturale del Giappone, tanto che, con gli Editti di Riforma di Taika promulgati nel 645 si intensificarono le pratiche culturali e religiose giapponesi e in più si riorganizzò tutto il governo e il codice penale.  Lo stato emergente in questo periodo venne anche chiamato Nihon.  Dopo il VIII definito Periodo Nara la corte venne spostata nella città di Heijo (l’odierna Nara), poi a Nagaoka e successivamente a Kyoto, allora chiamata Heian Kyo.

Il vero sviluppo culturale in Giappone però si ebbe tra l’VIII e il XI secolo: nel Periodo Heian infatti fiorirono sia la poesia che la letteratura che l’arte in generale. Proprio nell’XI secolo risale il più antico racconto giapponese esistente, ovvero quello chiamato Genji Monogatari scritto dalla dama di corte Murasaki Shikibu.
Durante l’epoca medioevale, quasi tutto il sistema venne nuovamente modellato. Il periodo fu caratterizzato dalla presenza di una classe governante di guerrieri detti Samurai (di cui parleremo in un’altra sezione). Il Giappone comandato dunque a quel tempo dallo Shogun Minamoto no Yoritomo stabilì la sua base politica presso Kamakura intorno all’anno 1192. Alla morte dello Shogun, il clan Hojo prese il potere: il nuovo shogunato riuscì a combattere le invasioni mongole che avvennero tra il 1274 e il 1281. Lo Shogunato di Kamakura durò ben cinquant’anni ma successivamente venne spodestato da quello di Ashikaga Takauji negli anni trenta del 1300.

Sotto gli Ashikaga scoppiò una guerra civile ricordata come la guerra di Onin (1476-1477): essa determinò l’inizio dell’epoca Sengoku chiamata Periodo degli Stati in Guerra, molto lungo segnato da vari tentativi di assalto al potere per il controllo di tutto il Giappone.
Con la nascita dell’era moderna, in Giappone arrivarono commercianti e missionari provenienti dall’Europa (per lo più Portoghesi) e si diede vita al Periodo Nanban (Nome per i Barbari Meridionali) caratterizzato da scambi culturali e soprattutto commerciali con tutto l’occidente.
Dopo la morte di uno dei personaggi più importanti del Periodo Sengoku, Hideyoshi, salì al potere Tokugawa Ieyasu tramite dispute con i Clan rivali, sconfiggendoli nella famosa battaglia di Sekigahara nel 1600. Egli dunque stabilì lo Shogunato presso Yedo (Tokyo). Il governo dei Tokugawa segnò dei cambiamenti netti: essi imposero un sistema feudale centralizzato. Successivamente si impose la politica del Sakoku (Paese Chiuso) che caratterizzò tutto il Periodo Edo.
Il Periodo Edo fu considerato come apice della cultura medioevale giapponese.